La Biblioteca “Cristina da Pizzano”

Il CSFI svolgerà, da fine emergenza Covid19, le proprie attività presso la propria sede sita in Pomezia, Viale Odisseo, 23. La sede viene concessa in comodato d’uso dal suo proprietario, Angelo Gambella, socio fondatore e Direttore della costituenda Biblioteca “Cristina da Pizzano”. Nell’estate 2019, l’appartamento è stato ristrutturato per essere adibito a Biblioteca e comoda Foresteria per ospitare Soci e studiosi del CSFI. Dispone di rete WI-FI, di una postazione informatica e di un arioso spazio aperto riservato alla lettura e allo studio.

La Biblioteca privata dispone di un patrimonio librario iniziale composto da circa 2000 titoli, tra volumi e periodici, enciclopedie, collane, estratti, cd-rom e dvd. L’intero materiale è in corso di catalogazione e inventariazione ed è frutto del lavoro di studio e ricerca dei soci fondatori. Enumera, inoltre, molti volumi della SISAEM, Società Internazionale per lo Studio dell’Adriatico nell’Età Medievale. Gli ambiti tematici spaziano dalle questioni femminili alla filosofia, dalla letteratura alla storia, in particolare età moderna e contemporanea, dall’arte alla sociologia, e contano anche esemplari dell’Ottocento e una Cinquecentina. La Biblioteca è, inoltre, disponibile ad acquisire per donazione fondi librari di privati ed enti che dovessero disfarsene. Responsabili volontari sono: Angelo Gambella, Direttore; Giuseppe Fidanzia, Bibliotecario; Alessandro Valentino, Assistenza. Il Catalogo online sarà presto disponibile per la consultazione.

La Biblioteca è intitolata a Cristina da Pizzano, nota anche con il nome francese di Christine de Pizan. Italiana, nata a Venezia nel 1364, ricevette dal padre Tommaso una preziosa educazione classica e scientifica. Egli, docente di medicina e astronomia all’università di Bologna, fu chiamato in qualità di consigliere alla Corte del re Carlo V, stabilendosi così a Parigi con la famiglia. Nel 1379, a soli quindici anni, Cristina sposò per amore il notaio e segretario de re Étienne de Castel; nel 1390 rimase purtroppo vedova: ancora molto giovane e con tre figli. Solo cinque anni prima aveva perso anche il padre. Costretta, com’ella stessa narra, a diventare un vero uomo, mise a frutto la sua cultura e le sue capacità, anche e soprattutto per poter dare sostentamento ai suoi figli e a sua madre. Armatasi di penna e calamaio, forte della sua immensa cultura, divenne la prima scrittrice professionista della storia, in grado di provvedere con il suo lavoro alla famiglia e conquistandosi un ruolo sociale e intellettuale di prestigio. Scrisse moltissimo, grazie appunto alla sua immensa cultura. Di rilievo è certamente la biografia di Carlo V, che rientra nel filone letterario degli specula principum, e, tra le sue opere più famose, vi è certamente La Città delle Dame. Nel 1418, all’età di 53 anni, Christine de Pizan si ritirò in un convento. Dopo undici anni di silenzio compose il suo ultimo lavoro sulla contemporanea Giovanna d’Arco, primo entusiastico poema sulla pulzella d’Orléans e l’unico a essere composto mentr’ella era ancora in vita. Morì nel convento parigino presumibilmente nel 1430.