Sostenibilità e cura: una relazione al femminile

Femininum Ingenium. Collana di Studi sul genio femminile – Volume VIII

Call for Papers

Sostenibilità e cura: una relazione al femminile

Il Centro Studi Femininum Ingenium invita studiosi e studiose a sottoporre al Comitato Scientifico e al Direttore editoriale la valutazione di saggi e/o recensioni per la pubblicazione all’interno di uno dei prossimi volumi della propria Collana. Il tema proposto è quello della relazione tra i termini della sostenibilità e della cura, entrambi oggetto di interessante e per certi versi impellente discussione, soprattutto in questo tempo post pandemico.

Più spesso declinata nelle sue aggettivazioni di “ambientale”, da un lato, ed “economica”, dall’altro, la sostenibilità ha visto una minore attenzione rivolta alla sua, pur fondamentale, componente “sociale”. Oggi più che mai, e ciò è confermato a livello internazionale anche dagli obiettivi di sviluppo sostenibile dettati dall’Agenda 2030, si rendono necessarie una riflessione integrata sui tre differenti pilastri della sostenibilità e una rinnovata attenzione per quella dimensione sociale tanto spesso trascurata.

I rapporti delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea del 2021 hanno evidenziato alcuni elementi su cui si fa sempre più urgente un’attenta riflessione. Una pandemia, infatti, tende ad amplificare e acuire tutte le disuguaglianze esistenti. Queste disuguaglianze a loro volta determinano, per il soggetto colpito, la gravità dell’impatto e gli sforzi necessari per il recupero. La pandemia COVID-19 e le sue ricadute sociali ed economiche hanno creato una crisi senza precedenti nella storia dell’umanità, crisi che richiede una risposta anche culturale dell’intera società, al fine di confrontarsi con la sua estensione e complessità.

L’osservazione e la riflessione su tale tematica, affinché essa sia compresa in tutte le sue articolazioni e sfaccettature, necessita anche di un punto di vista che tenga presente le differenze di genere. L’attesa risposta e proposta, sia a livello nazionale che internazionale, rischierà di essere notevolmente indebolita se non terrà conto delle vite e del futuro di donne e ragazze, in particolare se opterà per la scelta di ripetere anacronisticamente i percorsi -ed anche gli errori- delle politiche precedenti. Obiettivo di queste considerazioni è, dunque, quello di sollecitare un’attenta riflessione al fine di offrire proposte per ricostruire società più eque, inclusive e capaci di ripresa.

Uno degli elementi cruciali in questo orizzonte tematico, come espresso nel titolo della CFP, potrebbe essere l’analisi relativa alla valorizzazione del lavoro di cura, che storicamente grava prevalentemente sul lato femminile della società, caratterizzandone metodi e approcci, trasformando le disuguaglianze del lavoro di cura non retribuito in una nuova economia di cura che sia inclusiva per tutti. Secondo linee interpretative specifiche del pensiero economico di metà ‘900 e in ottica evidentemente dicotomica, rispetto all’approccio lineare maschile che tende a produrre rapporti di dominio, il femminile offrirebbe un approccio operativo di tipo circolare, basato sulla cooperazione e sulla creazione di legami di cura. Nel caso specifico, si tratterebbe di orientare verso una teoria della trasformazione culturale (Eisler) che promuova la costruzione di una cultura e di società più pacifiche, sostenibili e giuste, in grado di aiutare a coltivare la vera ricchezza delle nazioni, delle culture, dei popoli, delle persone e della natura, nel rispetto e nella valorizzazione del principio della eminente dignità di ogni persona umana.

Principio che impone “di costruire un mondo in cui ogni uomo, senza esclusioni di razza, di religione, di nazionalità, possa vivere una vita pienamente umana, affrancata dalle servitù che gli vengono dagli uomini e da una natura non sufficientemente padroneggiata” (Populorum progressio). E si tratta anche di riconoscere che promuovere la dignità della persona umana significa promuoverne i diritti -nella questione in esame il diritto allo sviluppo e ad un ambiente sano- e richiamarne i doveri, ovvero la responsabilità verso se stesso, verso gli altri, verso i beni della natura e verso il mondo.

Valorizzare le donne, e attraverso di esse il femminile, ponendolo al centro delle economie, potrebbe determinare risultati di sviluppo migliori e più sostenibili per tutti, contribuendo a raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile auspicati dall’Agenda 2030. Per la sostenibilità potrebbe quindi essere opportuno utilizzare nell’intera società, maggiormente ed in modo più consapevole, i valori del femminile, promuovendo lo sviluppo di una mentalità diversa ed operando un radicale cambio di prospettiva e di paradigma, partecipando ad una “care revolution” (Praetorius) che costruisca un linguaggio e un sistema economico, sociale ed ambientale capace di soddisfare i bisogni di tutti, senza discriminazioni, poiché la sostenibilità ecologica è possibile solo in un contesto di sviluppo sociale e di crescita economica e dunque l’eliminazione della povertà e delle discriminanti sociali rappresentano delle componenti cruciali dello sviluppo sostenibile.

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Le brevi premesse generali esposte non esauriscono la ricchezza della discussione e della riflessione sul tema, pertanto, saranno prese in considerazione tutte le proposte pervenute, che saranno valutate sulla base di criteri di scientificità e coerenza con gli obiettivi della CFP. La Collana, infatti, si caratterizza per un taglio di ricerca interdisciplinare, pertanto potranno essere valutati contributi filosofici, antropologici, sociologici, storici e giuridici, di natura teoretica e di natura empirica.

Sono ammessi contributi in lingua italiana, inglese, spagnola e francese.


Norme per la presentazione di contributi.

Inviare entro il 30/06/2023 la proposta in forma di abstract (max 400 parole) contenente titolo, tre parole chiave, cognome e nome dell’autore, affiliazione, indirizzo e-mail.

Le proposte, corredate da un breve CV per ogni autore ed eventuale co-autore, devono essere inviate al seguente indirizzo di posta elettronica: centrostudifemininumingenium@gmail.com indicando nell’oggetto dell’e-mail “Proposta abstract CFP Sostenibilità e cura: una relazione al femminile”. L’allegato dovrà essere denominato con il cognome dell’autore.

In caso di accettazione, la Redazione ne darà comunicazione via e-mail, con le istruzioni per l’invio dell’articolo definitivo, che dovrà avvenire entro il 31/08/2023. Le proposte estese saranno sottoposte ad un processo di valutazione tra pari e al parere del Comitato Scientifico del CSFI. Seguirà l’eventuale fase di revisione propedeutica alla pubblicazione.

Seguirà l’eventuale fase di revisione propedeutica alla pubblicazione.